Stime in calo da un +3,6% a solo +2,5%. Le difficoltà dell'Eurozona e delle economie avanzate faranno rallentare nel 2012 investiranno anche le prospettive di aumento del Pil dei paesi in via di sviluppo
Le ultime previsioni dell'istituto sull'economia mondiale danno una crescita del Pil planetario del 2,5% nel 2012, un calo dell'1,1% rispetto a quanto previsto a giugno. Nel 2011 la crescita è stata del 2,7%, mentre nel 2013 la situazione dovrebbe poi migliorare, e la crescita attestarsi su un 3,1%.
Motore del pil saranno quest'anno le economie in via di sviluppo, che cresceranno del 5,4%. Per le economie avanzate la crescita sarà dell'1,4% e per il pil di Eurolandia è prevista una contrazione dello 0,3%.
"Il rallentamento dell'economia è percepibile nella diminuzione degli scambi commerciali a livello mondiale e nel calo dei prezzi dei prodotti di base", afferma la banca Mondiale. Gli scambi commerciali sono previsti salire del 4,7% nel 2012, contro il +6,6% del 2011 e il +12,4% del 2010.
"I paesi in via di sviluppo devono prepararsi a nuovi shock con la crisi del debito nell'area euro e il rallentamento della crescita delle grandi economie emergenti" evidenzia l'istituto di Washington, riferendosi alla Cina e al Brasile. I paesi in via di sviluppo hanno meno spazio di manovra fiscale e monetaria rispetto al 2008-2009 per combattere la crisi. Per questo "devono finanziare i loro deficit, dare la priorità alle reti di protezione sociale e alle infrastrutture e condurre stress test sulle banche nazionali".
Le prospettive per i paesi poveri sono favorevoli ma - evidenzia la Banca Mondiale - "se la crisi si intensifica nessuno sarà risparmiato. E' necessario prepararsi al peggio". Secondo la Banca Mondiale, in questo contesto, il tema della sicurezza alimentare per i paesi più poveri è centrale.
(1la Repubblica 18 gennaio 2012